Carbossiterapia

Con il termine di carbossiterapia si fa riferimento alla somministrazione con finalità terapeutiche, per via transcutanea o percutanea, di anidride carbonica.

La scelta e la possibilità di usare questo gas è dovuta all’assenza di tossicità, ai suoi effetti clinici e strumentali.

L’anidride carbonica, inoltre, è un importante mediatore locale della circolazione ed un suo aumento di concentrazione a livello tissutale pro­voca l’apertura degli sfinteri precapillari, con conseguente vasodilatazione ed aumento del flusso ematico.

L’abbassamento dei valori di pH, dovuto alla pre­senza dell’anidride carbonica, è inoltre causa dell’aumento della cessione di ossigeno a livello tissutale (effetto Bohr).

La disponibilità di apparecchiature sempre più affida­bili e sicure, provviste di controllo elettronico del flus­so e certificate presso il Ministero della Salute, ha consentito di diffondere il trattamento consentendo anche la possibilità di numerosi studi scientifici.

Studi effettuati in ambito estetico hanno evidenziato un’azione della carbossiterapia sulle adiposità localizzate, provocandone una riduzione, sia per un’azione diretta lipoclasica, sia per attivazio­ne e potenziamento dei processi lipolitici, collegati all’aumenta­ta disponibilità locale di ossigeno ed al miglioramento a livello micro-circo­latorio.

È stato dimostrato da studi su preparati istologici un aumento di spessore delle fibre collagene del derma, un vero e proprio ringiovanimento del derma tale da attribuire alla carbossiterapia una vera e propria funzione antiaging.

Ulteriori evidenze cliniche hanno evidenziato anche un effetto positivo sulla elasti­cità della cute, andando così non solo a cor­reggere alcune irregolarità cutanee, ma anche ad implementare i risultati ottenibili con le tecniche nel body shaping.

Se praticata da personale qualificato, medico trattandosi di una procedura iniettiva invasiva, con apparecchiature sicure e certificate e con adeguata metodica, la carbossiterapia risulta essere sicura ed atossica.

A seguito del trattamento è pos­sibile riscontrare nei pazienti una sensazione di crepitio sottocutaneo (non fastidioso che scompare nel giro di pochi minuti), lieve dolore e, a volte, piccole ecchimosi nella sede di iniezione.